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Curiosiamo nelle vite di adolescenti e giovani che dedicano parte della loro vita ad esperienze all’estero.
Desiderio di conoscere una cultura diversa, migliorare la lingua straniera, incontrare persone nuove, sono le motivazioni che spingono tanti ragazzi a lasciare il proprio paese, la routine quotidiana per vivere l’avventura della vita nel mondo.
“Quella volta che ho accompagnato mia sorella all’aeroporto per la sua partenza in Irlanda ho pensato che forse sarebbe stata la prima di tante partenze che fanno un pò male al cuore”; “Quando ho accompagnato il mio fidanzato per la partenza del Cammino di Santiago ho pensato che forse non sarebbe più tornato”… Insomma ogni partenza porta con sè conseguenze sia per chi prende il volo che per chi rimane, la famiglia, che vede i propri figli abbandonare pian piano il nido confortevole per mettersi in gioco, dimostrare di essere grande e soprattutto per avvicinarsi a persone e culture che possano arricchire il proprio bagaglio personale. Simone, grazie all’aiuto della sua famiglia, che nel periodo pre partenza lo ha sostenuto affinché arrivasse preparato a questo momento così importante, ha trascorso dieci mesi in West Virginia tra il 2017 e il 2018, e ci racconta che la decisione di partire è scaturita soprattutto dalla voglia di conoscere una nuova cultura, che influenza così tanto quella mondiale e apprendere una nuova lingua. In America ha conosciuto nuovi amici e coetanei che come lui erano interessati a intrecciare relazioni edificanti sul piano culturale e umano. Simone crede che in Italia ci sia posto per lui, ma essere cittadini del mondo prevede anche la bellezza della scoperta, del mettersi in gioco per provare a vivere in un’altra realtà. Grazie all’esito positivo di questa esperienza si augura di ripeterne altre e, chissà, trovare anche degli sbocchi lavorativi.
Chiara a marzo 2015 è partita per l’Irlanda, verso un’esperienza di au-pair in una famiglia con quattro figli tra i 6 e i 13 anni, nella più bella campagna irlandese. Dopo la maturità i suoi desideri erano quelli di trascorrere un periodo in un paese anglofono e guadagnare qualche soldino. Grazie al passaparola di un’amica che lì aveva già sperimentato l’esperienza di au-pair ed era entusiasta dell’atmosfera nel Paese, si è lasciata contagiare: ed è stato così, perché nonostante il lavoro la occupasse tutta la settimana, era bello fare un pò anche la turista e scoprire che gli irlandesi non ti lasciano sola, ma ti coinvolgono in festa e chiacchierate. Nonostante la tristezza della mamma al pensiero di questo distacco, la famiglia l’ha sostenuta capendo che quella era una scelta importante. L’idea di lasciare l’Italia per trasferirsi all’estero l’aveva presa in considerazione, per continuare gli studi in Biologia Marina, ma attualmente l’ostacolo più grande è capire che cosa conta veramente, e se ne vale la pena lasciare tutto per una nuova vita.