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Tecnologie digitali: un tema da rivedere.
La maggior parte di noi è stata raggiunta dalla notizia di qualche giorno fa, che ci raccontava tutta la drammaticità della bambina siciliana morta per asfissia, probabilmente in seguito a una sfida – “Blackout challenge” – diffusa sul social network TikTok. A dieci anni si muore per un gioco, per l’incapacità di dare un limite alle sensazioni e alle emozioni che un pre adolescente nutre dentro di sé, si muore a pochi passi dai genitori, davanti allo schermo di un cellulare.
Riprendiamo alcune riflessioni del Centro per le famiglie Ciss di Borgomanero e Cisas, che possono aiutare i genitori a gestire meglio alcuni strumenti e innanzitutto, a stimolarne la coscienza critica.
Come accompagnare i nostri figli nel mondo digitale?
Non si tratta di demonizzare strumenti che ormai offrono e si connotano anche come contesti di relazione, ma di approfondirne la conoscenza ed essere consapevoli dei pro e contro. Essi, infatti, presentano rischi, ma anche opportunità. Un genitore consapevole permette di traghettare i figli al corretto uso dei social; dialoga con loro, li informa, riconosce i loro bisogni e li aiuta a capire come “usare” e non “farsi usare” da questo universo. Proviamo a ripeterci che “c’è tempo!”: arriverà il momento per introdurre i device, quel momento non è ora. Spieghiamo il perché di questa scelta: il telefono spesso è una scocciatura: tutti pretendono di trovarci e che rispondiamo lasciando le tante attività interessanti che stiamo svolgendo in famiglia o che abbiamo intenzione di fare insieme. Prendiamo tempo: posticipare l’inserimento dello smartphone nella vita dei nostri figli, ci permetterà di ragionare insieme a loro di ciò che lì potranno incontrare: un mondo spesso arrabbiato e frustrato che i bambini non sono in grado di gestire senza un’adeguata preparazione.
La Polizia Postale offre dei consigli utili a tutti, in particolare con chi si relaziona con i ragazzi:
- Parlate ai ragazzi delle nuove sfide che girano in rete in modo che non ne subiscano il fascino se ne vengono al corrente da coetanei o sui social network;
- Assicuratevi che abbiano chiaro quali rischi si corrono a partecipare alle challenge online. I ragazzi spesso si credono immortali e invincibili perché “nel fiore degli anni”: in realtà per una immaturità delle loro capacità di prevedere le conseguenze di ciò che fanno potrebbero valutare, come innocui comportamenti letali.
- Alcune challenge espongono a rischi medici (assunzione di saponi, medicinali, sostanze di uso comune come cannella, sale, bicarbonatoetc), altre inducono a compiere azioni che possono produrre gravi ferimenti a sé o agli altri (selfie estremi, soffocamento autoindotto, sgambetti, salti su auto in corsa, distendersi sui binari,etc);
- Monitorate la navigazione e l’uso delle app social, anche stabilendo un tempo massimo da trascorrere connessi. Mostratevi curiosi verso ciò che tiene i ragazzi incollati agli smartphone: potrete capire meglio cosa li attrae e come guidarli nell’uso in modo da essere sempre al sicuro.
- Se trovate in rete video riguardanti sfide pericolose, se sui social compaiono inviti a partecipare a challenge, se i vostri figli ricevono da coetanei video riguardanti le sfide segnalateli subito awww.commissariatodips.it
- Tenetevi sempre aggiornati sui nuovi rischi in rete con gli ALERT che vengono pubblicati sul portalewww.commissariatodips.ite sulle pagine Facebook Una Vita da Social e Commissariato di PS Online
Vi suggeriamo anche una lettura, la nuova edizione del libro di Alberto Pellai “Tutto troppo presto”. Nel testo aggiornato è presente anche un contributo di Marco Gui su “Controllo e mediazione genitoriale delle tecnologie digitali”. Il prof. Gui presenta i principali strumenti – tecnici ed educativi – con i quali i genitori possono costruire un ambiente sicuro in casa, per l’uso dei media digitali da parte dei minori.