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Aperte le iscrizione alla prima (media e superiore): momento di cambiamento e di scelta
Dalle ore 8.00 del 7 gennaio 2019 é possibile iscrivere on line i ragazzi agli istituti della scuola secondaria di primo e di secondo grado sul sito del MIUR www.iscrizioni.istruzione.it. L’iscrizione sarà possibile fino alle ore 20.00 del 31 gennaio 2019.
Non é un Click Day, si può stare sereni e l’iscrizione la possiamo fare tranquillamente On line, se poi siamo andati agli Open Day abbiamo scoperto che é bene che i nostri ragazzi seguano anche la strada delle loro Soft Skills…E in tutto questo non dimentichiamo il Codice Meccanografico (Meccanographic Code???) della scuola.
Insomma…anche solo per come si presenta la faccenda il passaggio dalle elementari alle medie e quello dalle medie alle superiori forse non é proprio una passeggiata, né per i ragazzi, né per i genitori. I primi sanno che dovranno fare una scelta importante, soprattutto chi dovrà iscriversi alle superiori; i secondi devono fare i conti con le proprie aspettative, con i bisogni o dubbi che i ragazzi hanno e con il ruolo di guida e riferimento utile per i ragazzi impegnati nella propria scelta.
Ma proviamo ad andare con ordine…
Ricordo che quando negli anni ’80 dovevo iscrivermi alle scuole medie, la scelta fatta dalla mia famiglia era semplice e anche un po’ scontata. Sarei stata iscritta nella scuola del paese in cui vivevo e avrei raggiunto l’istituto tutti i giorni in bicicletta. Oggi le cose sono un po’ cambiate…
Oggi le famiglie che si trovano ad iscrivere i propri figli alle scuole medie hanno la possibilità di scegliere sul territorio in base alle necessità famigliari e a quelle dei ragazzi, perché ci sono più opportunità di scelta.
Per alcuni versi ci sono delle esigenze famigliari diverse che portano i genitori a scegliere di frequentare la scuola più vicina a casa o quella più comoda perché é sulla strada per andare al lavoro; dall’altra si sceglie anche in base alle proposte educative e ai servizi che le scuole mettono a disposizione. Da qui la scelta della scuola digitale, di quella che ha una proposta formativa diversa dalle altre (per esempio più ore curricoli di inglese o un’attenzione particolare per DSA o BES…) oppure dell’istituto dove c’è un servizio di dopo scuola o un’attività pomeridiana di supporto ai compiti, oppure la scelta ricade sulla scuola più piccola “…perché così i ragazzi sono più seguiti” o quella più grande “…che i ragazzi devono imparare a stare al mondo”…
Non é male poter avere sul proprio territorio una proposta differenziata che permetta ai ragazzi e alle loro famiglie di poter scegliere in base alle proprie esigenze. E stiamo parlando di un’età, quella della pre adolescenza, che non é mica tanto una passeggiata…Il corpo cambia, la voce assume un altro suono, nascono i primi amori, ci sono i primi conflitti con i genitori…e sapere che i nostri figli, in una fase di cambiamento importante, siano nel luogo giusto per loro e anche un po’ per noi, ci tranquillizza.
E poi ci sono i ragazzi che le medie le hanno finite e si avviano a fare una scelta, la scuola superiore, che li impegnerà per i prossimi anni dando un’impronta significativa al proprio futuro.
A giudicare da come si presentano le scuole, con i vari skills, days, on line etc… viene da pensare che un po’ di inglese sarebbe bene saperlo. Ma in un mondo che sempre più é interconnesso, virtualmente e fisicamente, avere vecchi strumenti veicolari di comunicazione può essere di grande aiuto.
E ‘contaminazione’ (contamination, se preferite! ma meglio dire influences) é una parola che ho spesso letto e sentito in questo periodo di scelta della scuola superiore. In un articolo sul sole24ore si dice che “il tempo presente e quello di domani chiedono agli adolescenti un’attitudine alla mescolanza o alla ibridazione dei saperi, dei linguaggi, delle forme in cui manifestare i talenti”. É un dato di fatto che ci troviamo in un periodo storico in cui ‘confini’, fisici, virtuali, culturali, … sono meno definiti e saper stare in una realtà in continuo movimento non é semplice e richiede molte competenze, per esempio le soft skills, appunto.
Ho sempre pensato che non ci sono scuole più facili o più difficili, ci sono scuole più adatte alle competenze di ciascuno alle proprie predisposizione, ai propri interessi…e chissà quante altre cose. E per noi genitori non é sempre facile capirlo, leggerlo, interpretarlo.
Se proviamo a fare un quadro generale sulle possibilità di percorso formativo, ci si rende conto che le proposte sono molte e hanno tagli molto diversi e specifici. Se rimaniamo sulle grandi macroaree, abbiamo: i licei, gli istituti tecnici e gli istituti professionali.
Licei: chi dirige i licei mette in luce la capacità che si apprende a risolvere i problemi (problem solving, competenza tanto richiesta dalle aziende) e a capire i meccanismi delle cose e non semplicemente a eseguire.
Istituti tecnici: danno gli strumenti per imparare a progettare e realizzare ciò che si progetta, in un periodo storico in cui la tecnologia, per esempio, ha un ruolo di grande importanza. Inoltre molti istituti stanno puntando su un’offerta formativa che crei periti 4.0 di cui c’é richiesta da parte delle aziende.
Istituti Professionali: prevedono formazione e alternanza scuola-lavoro, grazie alla quale, alla luce del lavoro che si vuole imparare, i ragazzi hanno la possibilità di sperimentarsi e imparare sul campo con l’opportunità, poi, di poter rimanere sul posto.
A questo punto tornerei alle famiglie. Sono il primo punto di riferimento per i ragazzi nella scelta della scuola. A 14 anni é necessario fare una scelta che condizionerà molto il proprio futuro, quindi le figure di riferimento per i ragazzi hanno il compito di supportare un momento importante.
Credo sia un bene permettere ai ragazzi di seguire le proprie passioni tanto quanto aiutarli ad osservare le opportunità, i punti di forza e di debolezza della propria scelta, per farli sentire liberi ma anche accompagnati in questo momento di grande cambiamento.