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Carolina, ospite del Centro Educativo Minori: come ha vissuto la DAD nel primo lockdown.
Ci siamo messi in ascolto delle voci degli studenti: una testimonianza ci arriva dal Centro Educativo Minori di Borgomanero, dall’esperienza di Carolina, ospite del centro da qualche anno. L’intervista è stata svolta a distanza, un pò come la didattica con cui lei e i suoi compagni di scuola hanno dovuto fare i conti. Se ne è occupato Alessandro, educatore all’interno del Centro Minori: la sua indagine rientra in un progetto di ricerca sulla Dad portato avanti dal 2020 dall’Università Bicocca di Milano, attraverso la quale si è voluto dar voce all’esperienza dei minori.
Ti ricordi il tuo ultimo giorno di scuola? Cosa ricordi?
La quarantena è iniziata dopo le vacanze di carnevale; l’ultimo giorno ci eravamo salutati con un arrivederci dopo i tre giorni di festa, ma in particolare non ricordo niente di più. Il giorno in cui dovevamo tornare a scuola ci hanno detto che avrebbero chiuso per un po’ di tempo, da lì non ci siamo più visti. Ci hanno avvisato delle videolezioni, informati tramite tg e la prof tramite gruppi. Non mi ricordo più niente.
Cosa ti manca e non ti manca della scuola?
Mi manca l’aula, l’intervallo, i compagni, anche i professori. Mi manca vedere e chiacchierare con i bidelli, fare anche lezione alcune volte (!!!) in particolare l’ora di arte oppure di matematica in cui non facciamo niente. Dovremmo lavorare, ma chiacchieriamo perché non capiamo niente e noi dell’ultimo banco non ascoltiamo e parliamo per tutta l’ora, è super divertente. Ci diamo appuntamento al cestino per parlare e far finta di temperare le matite, bello, mi mancano tante cose, queste soprattutto.
Non mi mancano le lunghe ore di spiegazioni e lezioni, per esempio il venerdì in cui avevamo tre ore di italiano e tre di matematica: è stato pesante, soprattutto l’ultimo giorno, in cui eravamo tutti stanchissimi, il giorno della tortura.
Puoi dirmi tre cose belle e tre cose brutte della didattica a distanza? (Visto che tu vai sia a scuola che al cem, mi interessa che mi parli anche di questo)
Un aspetto che non mi piace del Cem in questo periodo è che non riusciamo più a vederci tutti, ma soprattutto quando ho i compiti di matematica preferirei avere Rebecca vicino, perché capirei meglio.
Con la dad invece è brutto quando non funziona la connessione e non tutti i compagni partecipano.
Ci racconti qualcosa su come vivi il cem a distanza?
Con gli amici del cem giochiamo e facciamo queste challenge molto divertenti, mi piace creare, sentirci qualche volta, per esempio il venerdì abbiamo l’appuntamento con tutte le ragazze che si chiama l’ora del te, in cui chiacchieriamo e giochiamo. È una cosa carina. Della scuola, devo dire che si capiscono meglio le spiegazioni delle
prof perché comunque tu puoi salvarti e registrarti il video così ce l’hai nel telefono e riesci a studiare meglio; oppure la spiegazione di storia o geografia: i prof inviano i video in cui spiegano e sottolineano sul telefono ed è meglio perché ce l’hai sempre a portata di mano.
Adesso per me e la matematica è più facile! La prof era un po’ pesante a scuola e non ti veniva voglia di seguirla, invece adesso ho più tempo per riguardare quello che facciamo a lezione e ho anche qualcuno che mi aiuta a ripassare. Ho alzato la media!
Cosa ti mancherà di questo periodo? Cosa non ti mancherà? / Cosa ti è piaciuto di questo periodo di quarantena? Cosa hai scoperto?
Questa situazione è grave, te lo mettono nel cervello, quindi ti metti sotto con lo studio, almeno quello, non sottovaluti e ne approfitti e studi di più. Non mi mancherà: molto probabilmente svegliarmi alle 7, la quarantena in generale, perché non puoi uscire e vedere i tuoi compagni: siamo all’ultimo anno e sarebbe meglio vederci tutti, ma comunque non possiamo.
Non mi mancherà vedersi su meet, è molto meglio vedersi dal vivo perché uno almeno non può inventare una scusa dicendo che ha altro da fare, si è più motivati.
Come immagini il ritorno a scuola?
Sinceramente immagino che staccheranno tutti i banchi, saremo tutti molto distanti anche con mascherina, guanti, tutte queste cose. Non so cosa aspettarmi. Vorrei che fosse come prima. Quando torneremo avremo le precauzioni e non ci sarà molta fiducia, invece prima eravamo vicini e ci saranno nuovi compagni da conoscere, tramite magari i compagni di banco fai subito amicizia e leghi con i compagni, se siamo staccati è più difficile che si creino amicizie o legami per questo vorrei che fosse come prima.
C’è qualcosa che non ti ho chiesto e vorresti dirmi?
Si. Il fatto che non ci vedremo tra noi delle ultime classi, tipo quinta elementare, terza media e quinta superiore, ultimo anno di università; si era sparsa questa notizia della ministra che diceva di aver considerato l’ipotesi di riunire le ultime classi per vedersi l’ultima volta, solo che poi l’hanno bocciata e si sono arrabbiati tutti perché speravamo si potesse fare.
Vorrei davvero rivedere i compagni e anche i professori.