Per offrirti una migliore esperienza questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Per saperne di più e per gestire le tue preferenze consulta la Privacy policy
I gesti che non abbiamo potuto dare.
Sulla scia della riflessione sulle parole iniziata qualche settimana fa, oggi ci soffermiamo sui significati della parola Desiderio, un motore incredibile per la crescita e per la realizzazione dei propri obiettivi.
Quando parliamo di educazione al desiderio ci riferiamo allo spazio che intercorre tra aspirazione ed obiettivo, fino a raggiungere quel fatidico momento in cui finalmente ce l’abbiamo fatta! Siamo sempre più spesso di fronte alla riduzione di questo spazio e osservando i nostri bambini e ragazzi ce ne rendiamo conto: la realizzazione dei desideri nel qui e ora produce il rischio di vivere una vita senza obiettivi a medio lungo termine; educare significa spostare un pò l’asticella dei traguardi dei nostri figli.
Il lockdown e le restrizioni annesse hanno sollecitato la dimensione del desiderio: si è percepita molto chiaramente la mancanza di alcune cose, a cui forse non si era mai pensato prima, tra le quali la dimensione del contatto fisico. L’assenza dell’altro, la lontananza, l’impossibilità di chiudersi in un abbraccio hanno agito sugli adolescenti che vivono proprio nella loro età la ricerca dell’intimità, aprendosi alla vicenda amorosa.
Non solo gli adolescenti ne sono stati investiti, ma anche i bambini che a scuola godono meno della prossimità fisica con le maestre o che per parecchio tempo non hanno abbracciato i loro nonni!
Baci, abbracci, sguardi e parole sospesi nell’aria! Li riacciufferemo presto.