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Usiamo il cellulare invece di giocare con i nostri figli? Le conseguenze emotive di una vita davanti allo schermo.
Spesso non ce ne accorgiamo, ma il tempo che trascorriamo al cellulare toglie attenzioni e cura alla famiglia, così tanto che i nostri figli ne diventano testimoni ribelli. Alla notizia della protesta indetta da alcuni bambini nel nord della Germania, contro genitori troppo occupati al cellulare invece di giocare con loro, ci siamo domandati quali siano le conseguenze emotive della distrazione quotidiana verso il mondo digitale, di cui tutti siamo più o meno vittime.
Che dei bambini di sette anni possano scendere in piazza, in una città e protestare perché mamma e papà trascorrono molto tempo usando il tablet e togliendo spazio al gioco e alla condivisione di momenti insieme, è l’ultimo approdo del grido di allarme che proviene dalle nuove generazioni nei confronti di un’epoca ingannevole: crediamo che i nostri figli siano apatici, privi del protagonismo e dell’entusiasmo tipico della loro età, ma ai loro occhi, forse, siamo noi genitori a non prestare attenzione alle loro necessità. Non che un tempo i genitori fossero presenti ventiquattro ore su ventiquattro nella vita dei loro ragazzi, ma le svariate possibilità di condivisione di esperienze con i propri pari e la fiducia nella vita comunitaria – in cui i bambini crescevano con altri parenti adulti della famiglia e non – permetteva ai più piccoli di crescere sicuri e di avere dei punti di riferimento ben saldi. Quotidianamente, cerchiamo di ritagliarci degli spazi di relax e svago oltre il lavoro: quello spazio spesso è virtuale e ripieghiamo sul cellulare o sul tablet rispondendo a messaggi, scorrendo immagini e foto, leggendo l’ultimo post di quell’argomento che tanto ci interessa. Non parliamo di gesti fuori dal comune, né di atteggiamenti da condannare, ma su cui riflettere: uso il telefono mentre mio figlio cerca la mia approvazione per il disegno che ha fatto, o quando mi chiama per giocare con le macchinine o quando mi chiede un aiuto con il compito che non ha capito? I nostri figli ci chiedono attenzione: il volume della loro voce si alza per sovrastare quello dei video che si susseguono sul nostro cellulare, a riportarci un pò alla realtà e alla dimensione familiare di amore e condivisione.